giovedì 29 ottobre 2015

Spectre

La Spectre è l'avversario principale di James Bond nelle sue prime avventure: si tratta di una misteriosa e ramificata organizzazione internazionale, impegnata in orrendi complotti e spaventosi piani di dominio globale. Ad esempio, nel primo episodio della serie filmica, "Agente 007 - Licenza di uccidere" (1962), essa tenta di deviare la traiettoria di un missile Mercury diretto sulla Luna; in "Thunderball - Operazione Tuono", intende rubare due bombe atomiche alla NATO per minacciare i governi americano e inglese di radere al suolo due grandi città della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, se in cambio non verrà data ad essa una cascata di diamanti (titolo, successivamente, di una delle pellicole meno riuscite della saga).

Era quasi inevitabile, quindi, che nell'operazione reboot del personaggio, iniziata quattro episodi fa con l'ottimo "Casino Royale" (ed il discusso Daniel Craig ad indossare i panni della mitica spia), tornasse il gruppo criminale che più ha caratterizzato il percorso in celluloide del nostro. Dunque, il restyling della serie si collega agli inizi, ed è proprio questo flashback il perno intorno al quale ruota la sceneggiatura. Per capirci, il film si diparte dalla vicenda lasciata in sospeso nel precedente - e superlativo - "Skyfall":
per soprammercato, l'invincibile eroe si trova a dover regolare  conti rimasti aperti con la Spectre. Tutto questo avviene giusto allorquando il MI6, cioè il servizio segreto britannico, rischia di venir smantellato da un nuovo capo che vuole rimpiazzare gli agenti con dei droni, istituendo un servizio di sorveglianza permanente.

L'azione prende il via a Città del Messico, durante la tradizionale Festa dei Morti, con uno dei prologhi più suggestivi mai veduti; prosegue a Roma, dove fa la sua comparsa Monica Bellucci nelle vesti della vedova di un potente malavitoso; dipoi ci si trasferisce in Austria, ed è la volta dell'entrata in scena per Madeleine Swann (Léa Seydoux), figlia di un antico nemico; infine, si va a Tangeri, ove s'appalesa il supernemico Franz Oberhauser (interpretato con la consueta, crudele morbidezza da Christoph Waltz). Non può mancare, pure, il mostruoso picchiatore di turno: qui si chiama Hinx ed affronta Bond in una movimentata scazzottata in treno, che rende tributo a quella di "Dalla Russia con amore"(1963).

Cos'altro? La varietà di scenari resta uno dei punti di forza del tutto, così come il budget elevato che consente sequenze quali quella iniziale già citata (uno strepitoso piano-sequenza, nel quale il titolato regista Sam Mendes ha modo di mostrare tutta la sua bravura), o l'inseguimento automobilistico tra la Aston Martin ultimo modello ed una potentissima Jaguar, destinato a concludersi con l'affossamento della prima nel Tevere. Tutto molto spettacolare, avvincente, adrenalinico. Un difetto? L'ipertrofia generale. Troppi minuti di durata (148'); troppi colpi di scena e personaggi; troppe trame e sottotrame che s'intersecano, ingenerando un qualche senso di sazietà, se non di confusione. Lo scopo, con ogni probabilità, è quello di offrire un tasso spettacolare che ponga il prodotto al di sopra dei limiti che le oggi ottime serie televisive non possono non soffrire. Ma la sensazione è che quello di 007 sia, ormai, solo un brand, e il risultato finale debba più ai vari "Mission Impossible" e "Bourne" che non all'idea primigenia. Col rischio che, negli spettatori meno giovani e negli appassionati, il ritmo rilassato, i toni ironici delle puntate con Sean Connery possano ingenerare una pungente sensazione di nostalgia.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

SPECTRE. REGIA: SAM MENDES. INTERPRETI: DANIEL CRAIG, LEA SEYDOUX, CHRISTOPH WALTZ, MONICA BELLUCCI. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 148 MINUTI

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