lunedì 14 settembre 2015

Per amor vostro

Anna è stata una bambina spavalda e piena di coraggio, fino al punto che durante la tradizionale festa dell'Assunta, era stata sempre lei la prescelta per il "volo dell'angelo": sospesa tra un campanile ed un palazzo, agganciata soltanto ad una corda penzolante, non esitava a lanciarsi nel vuoto con un sorriso.  Oggi è una donna che vive nella sua Napoli e che da quattro lustri ha smesso di vedere ("per necessità e convenienza", ammette) quanto succede nella sua famiglia: gli Scattone campano di usura, mormora la gente; tuttavia, ella preferisce non prendere posizione, rimanere sospesa in un limbo. Per amore dei tre figli e della famiglia, ovviamente, ma anche perché sin da piccina - come per troppe donne accade - è stata abituata a chinare la testa, a sentirsi "una cosa da niente":  con il risultato che la sua vita si è, poco alla volta, spenta. La sua esistenza è talmente opaca da non farle più vedere i colori, sebbene sul lavoro - fa la "suggeritrice" in uno studio tv - sia assai stimata, e questo la riempia di orgoglio...

Napoletano di Pozzuoli, classe 1957, Giuseppe M.Gaudino inizia come scenografo e costumista per il teatro. Esordisce alla regia nel 1985 con "Aldis" (saggio al CSC, presentato a Venezia), che percorre con tecnica raffinata i sentieri d'una avanguardia radicale e suggestiva: la stessa rintracciabile, più tardi, nel video underground "Per il rione terra" (1990) e - nello stesso anno - in "Calcinacci", firmato a quattro mani con Isabella Sandri. "Giro di lune tra terra e mare" (1997), narrazione della deriva della famiglia Gioia di Pozzuoli che procede in parallelo allo sconquasso sismico che devasta la città, è tra le opere più significative ed originali del cinema italiano negli anni '90. Ora, a rompere un silenzio quasi ventennale (interrotto solo da due documentari: "Maquilas" nel 2004 e "Per questi stretti morire" nel 2010, entrambi diretti assieme alla Sandri), giunge "Per amor vostro", realizzato fra infinite difficoltà produttive.

Diciamo subito che si tratta del suo lavoro più ambizioso; perché la vicenda narrata pare volersi fare metafora della complessità della città nella quale si svolge. Abitata e dominata dalla criminalità, certo, ma anche depositaria di una cultura ancestrale, Napoli appare un mondo sotterraneo pieno d'ombra, ctonio, zeppo di catacombe, cimiteri, ipogei, ove sopravvivono riti ancestrali (la scena della capuzzella, il teschio del tuo morto al quale ti rivolgi a riceverne consigli e indicazioni). In sintonia con quest'anima  misteriosa, Anna percorre le strade gravata dal marciume morale che la circonda e che pure in casa sua domina, tramite la figura del marito Gigi detto 'O Milord, esattore della mafia per l'usura ed uomo violento, sprezzante, cinico. Poi c'è la prole, due ragazze e quella bella quasi infatuata del papà; infine il figliolo sordomuto, gentile ed insofferente alla crudezza paterna, tenero fino allo struggimento (i momenti in cui si esibisce in "Buanita Banana" del Quartetto Cetra, con una sorta di playback, sono deliziosi). Quando infine Anna sembra prendere coscienza e trovare il coraggio per ribellarsi, patirà la delusione di un inganno ancora più grande; pur se lo scioglimento assume i toni di favola che hanno fatto capolino, a tratti, nella vicenda (le scene a colori, a spezzare il bianco e nero della quotidianità).

Opera ambiziosa, si diceva, e diretta in stato di grazia, ché i vari registri - dal drammatico al buffo, dal tragico al sorridente - ben si amalgamano: stride un poco, forse, il mondo della soap opera nella quale Anna svolge la sua attività e che, nel raffronto con il resto delle sue giornate, ha qualcosa di forzoso e di didascalico. Ma l'intera operazione trova un tramite formidabile in Valeria Golino, qui probabilmente alla sua miglior prova d'attrice, che si carica sulle spalle il film e dà ad ogni momento di esso un sapore di verità intenso, corposo: poche volte una Coppa Volpi è stata assegnata con maggior merito, a nostra memoria.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

PER AMOR VOSTRO. REGIA: GIUSEPPE M.GAUDINO. INTERPRETI: VALERIA GOLINO, ADRIANO GIANNINI, MASSIMILIANO GALLO. DISTRIBUZIONE: OFFICINE UBU. DURATA: 109 MINUTI.

Nessun commento:

Posta un commento