lunedì 7 settembre 2015

Non essere cattivo

Vittorio e Cesare, vent'anni o giù di lì, sono più che amici da sempre: sono "fratelli di vita". La loro è un'esistenza intessuta d'eccessi, tra notti in discoteca, macchine potenti, alcool, droghe sintetiche e spaccio di cocaina. Vivono in simbiosi pur avendo aspirazioni differenti, entrambi alla ricerca di una propria affermazione. Il loro modo di spendere le giornate ha un costo altissimo e Vittorio, col tempo, comincia a desiderare una vita diversa: incontra Linda e, per salvarsi, prende le distanze da Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Si ritrovano qualche tempo dopo e Vittorio cerca di coinvolgere l'amico nel lavoro. Cesare, superata un'iniziale resistenza, accetta: sembra, infine, intenzionato a mutar registro, frequenta Viviana (ex di Vittorio) e sogna di costruire una famiglia insieme a lei. Ancora una volta, però, le sirene della strada avranno la meglio sui suoi propositi. Nonostante le continue cadute dell'amico (e finanche a dispetto delle discussioni che deve affrontare con Linda su questo argomento), Vittorio non abbandonerà mai davvero Cesare, in virtù del forte legame che li unisce e nella speranza di poter guardare al futuro con occhi nuovi. Insieme.

Nativo di Arona (Novara), classe 1948,  Claudio Caligari - dopo un periodo di apprendistato trascorso a girare quattro documentari, tutti realizzati tra il 1976 e il 1978 - debutta nel lungometraggio con "Amore tossico" (1983), storia quasi vera e quasi dal vero di un gruppo di giovani sottoproletari immersi sino al collo nel mondo degli stupefacenti, alla periferia di Roma. Sotto il segno di Pasolini (però, pure, con la collaborazione di un esperto sociologo come Claudio Blumir), il neoregista si serve con abilità di attori non professionisti per restituirci uno spaccato di disperazione senza limiti, che lascia il segno.

Si ricollega a quella lontana opera (il nostro, da allora, ha firmato soltanto, nel '98, "L'odore della notte", tagliente variazione sui temi di "Arancia meccanica", che assume le connotazioni di una piccola guerra di classe tra borgatari e ricchi), oggi, "Non essere cattivo": girato tra il Lido di Ostia e Fiumicino, i luoghi per eccellenza del poeta de "Le ceneri di Gramsci", il film si propone come una cruda, amara vicenda di tossicodipendenza, priva di retorica o moralismo. Il tema dei sodali divisi tra lo slancio verso una vita onesta e, di contro, il richiamo della foresta, non è nuovo (su tematiche consimili, già nel 1958, Franco Rossi licenziava "Morte di un amico"): come si diceva, qui è lo sguardo a rendere il tema spiazzante, quasi inedito. L'ottimo cast si adegua bene all'ultima fatica - Caligari, recentemente, è scomparso - di un talento anarchico e anticonformista: gli ha reso un giusto omaggio Valerio Mastandrea, produttore delegato della pellicola, vergando uno struggente, dolcissimo ricordo, che trovate sul suo sito.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

NON ESERE CATTIVO. REGIA: CLAUDIO CALIGARI. INTERPRETI: LUCA MARINELLI, ALESSANDRO BORGHI, SILVIA D'AMICO, ROBERTA MATTEI. DISTRIBUZIONE: GOOD FILMS. DURATA: 100 MINUTI.

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