giovedì 23 ottobre 2014

The Judge

Specialista nel sottrarre colletti bianchi alla giustizia dello stato dell'Illinois, il rampante penalista Hank Palmer torna a casa, nel piccolo borgo di Carlinville, Indiana, perché la madre è morta, dopo una lunga malattia. Da gran tempo egli non ha alcun contatto con i genitori, e la defunta era l'unica persona con la quale, quanto meno, si sentiva per telefono. Ripiombato nell'atmosfera gelida e sgradevole che l'aveva fatto allontanare, egli è già sulla via della fuga quando viene chiamato a difendere suo padre che - dopo essere stato per oltre quarant'anni uno stimato giudice del luogo - si ritrova d'improvviso sul banco degli imputati, gravato da un'accusa di omicidio. Divisi da un diverso modo d'intendere la professione, oltre che da rancori personali ardui da sciogliere, i due dovranno trovare un modo per superare le difficoltà, che si ripresentano puntuali ad ogni tentativo di colloquio...

"Questa famiglia è un maledetto dipinto di Picasso", dice ad un certo punto Hank, esasperato da quanto si trova a vedere e sentire nella sua visita obbligata a casa. Sta qui la chiave del film: nel ritratto amaro di una famiglia disfunzionale, travagliata da dolorosi rapporti padre-figlio, con una perigliosa quantità di cose non dette e risentimenti a lungo covati. E', ovviamente, un veicolo privilegiato per prove attoriali di classe: sono già in odore di nomination all'Oscar i due protagonisti Robert Downey Jr. (che ne ha già avute tre) e Robert Duvall (ben sette, con una vittoria per "Tender Mercies"). E i due, in effetti, danno vita a uno spettacolo di prim'ordine, sulla falsariga d'un sofferto cinismo il primo, in apparenza burbero e intrattabile il secondo, fino all'inevitabile riconoscimento reciproco nel finale. E lodi vanno, pure, al resto di un cast impeccabile, da Vera Farmiga a Vincent D'Onofrio, da Leighton Meester a Billy Bob Thornton.

Ciò detto, il film non convince fino in fondo, ché nei suoi interminabili 141 minuti di durata il regista David Dobkin - dedicatosi sinora alla commedia, maggiore successo "2 single a nozze" - impone alla trama di seguir troppe vie. La giustapposizione tra vicende di famiglia e plot giudiziario risulta poco o punto convincente: le prime ne vengono annacquate, il secondo non produce la dovuta suspense. Ne consegue che, poco alla volta, l'interesse dello spettatore finisce per scemare e pare, a tratti, d'assistere ad un telefilm pantografato ed in confezione di lusso. Se a ciò si aggiunge che i risvolti narrativi sono, in buona misura, prevedibili, si comprenderà facilmente che la pellicola - a parte, come sottolineato, l'eccellenza delle interpretazioni - è di quelle destinate a non lasciar traccia alcuna nella memoria dello spettatore.
                                                                                                                                     Francesco Troiano

THE JUDGE. REGIA: DAVID DOBKIN. INTERPRETI: ROBERT DOWNEY JR., ROBERT DUVALL, VINCENT D'ONOFRIO, VERA FARMIGA, LEIGHTON MEESTER, BILLY BOB THORNTON. DISTRIBUZIONE: WARNER. DURATA: 141 MINUTI.

 

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